IL CASTELLO DI BORNATO E VILLA ORLANDO
Una cortina muraria in sassi discretamente alta con merlature aggiunte, contorna tutta la struttura che è ulteriormente difesa dal fossato sui lati nord ed est e dal versante scosceso della collina sugli altri due.
Le torri circolari settentrionali ed i muraglioni dei lati est, nord e parzialmente ovest dovrebbero essere originari.
Il percorso di avvicinamento all’unico accesso conferma ancora una volta l’usanza di posizionare la porta in modo tale che le persone armate che giungevano al maniero erano costrette a mostrare verso gli spalti la parte meno protetta del corpo cioè quella destra, che teneva la spada o la lancia, mentre lo scudo era solitamente portato con il braccio sinistro.
Il fronte sud della cortina fu rimaneggiato alla fine del XVI secolo quando il castello fu venduto nel 1562 da Lattanzio Bornati alla famiglia Gandini che costruì la dimora della famiglia. La realizzazione della villa nobiliare comportò la completa ristrutturazione degli antichi edifici del castello, parte dei quali vennero con ogni probabilità demoliti ma altri furono riutilizzati, come nel caso dei grandi ambienti voltati siti nella parte meridionale del piano terra.
Per dotare il palazzo di uno spazio esterno più esteso venne creato, nella zona antistante il fronte principale, un giardino pensile. Verso occidente il muro di cinta è interrotto da una balaustra compresa da pilastri sormontati da obelischi.
Villa Orlando è interamente visitabile e restituisce un singolare esempio di villa rinascimentale costruita all’interno di un castello medievale, gli ambienti furono poi impreziositi da una ricca dotazione di affreschi durante gli anni del Seicento e del Settecento.
Dall’analisi dei catasti storici si coglie una radicale risistemazione, avvenuta tra il 1810 e il 1844, dei vari corpi di fabbrica posti a nord della villa. Le opere eseguite consentirono di migliorare la percezione della torre del mastio e della cappella privata dedicata a San Francesco, rifacendo in stile neogotico gli altri edifici superstiti dalle demolizioni.
È da assegnare a questa fase con una certa attendibilità il rifacimento del portale di ingresso al castello, in posizione accostata rispetto a quello antico, e la messa in opera delle merlature a coda di rondine di foggia ghibellina.