GLI AFFRESCHI DELLA PIEVE NELLA CHIESA CIMITERIALE

 

Ora possiamo entrare nella Chiesa cimiteriale per osservare il ciclo di affreschi unitari staccato in più fasi negli anni sessanta, che copriva il primo sottarco della navata sinistra dell’antica Pieve e comprendeva i Quattro Evangelisti.

 

Alle serie di affreschi sono stati aggiunti altri ‘pezzi’ mancanti, che completano quella che doveva essere l’intera decorazione dei sottarchi; un riquadro raffigurante l’Agnus Dei, l’affresco della Madonna con il Bambino e quello raffigurante San Giulio, emergente da un avello di serpi. Anche la figura di Dio Padre benedicente, verosimilmente posta al culmine dell’arco tra le figure degli Apostoli, non era conservata in sito, trovandosi nella chiesa parrocchiale del Barco, frazione di Cazzago San Martino. Ora li possiamo osservare nella loro bellezza.

 

Gli affreschi rivelano in maniera abbastanza inconfondibile la mano del Maestro di San Felice del Benaco. I caratteri distintivi del Maestro sono individuabili nei volti “dalle grandi occhiaie e dagli zigomi ossuti” (Mazzini), segnati da profonde rughe e macchiati sulle gote da tocchi consistenti di cinabro. Le figure, spesso rappresentate in atteggiamenti disarticolati, sono vestite di ampi e ridondanti panneggi, il cui andamento è regolato da tracce di stilo sull’intonaco, che non sono tuttavia più visibili negli affreschi staccati della pieve.

 

In altri casi il Maestro rivela contorni dei volti più delicati e atteggiamenti più composti, come è il caso della raffigurazione di San Giovanni Evangelista o della Vergine, ma sempre presenti la ridondanza dei panneggi, i volti emaciati e l’atteggiamento lezioso del gestire. Gli affreschi dovrebbero quindi datarsi nell’ultimo quarto del Quattrocento.

 

Le figure dei quattro evangelisti sono raffigurate per oltre metà della loro altezza entro finte nicchie di cotto ad archetto trilobo, sostenuto da capitelli corinzi, mentre la base della composizione racchiude il simbolo corrispondente all’evangelista raffigurato.

 

Una volta restaurata , gli affreschi potranno ritornare all’interno della pieve e restituire in parte il volto figurativo dell’apparato pittorico originario.

la pieve di san bartolomeo

credits Cheleo Multimedia Regione Lombardia - Cultura